Vinitaly 2023 - La grande edizione della ripartenza

La 55esima edizione di Vinitaly appena conclusa - l’ho già scritto in un commento “social” - è stata a mio parere la più bella da vent’anni a questa parte, tante sono state le edizioni a cui ho partecipato.

Lo dicono anzitutto i numeri: 93.000 presenze di cui 29.000 straniere provenienti da 143 paesi con in testa Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Cina, ma  lo hanno testimoniato anche i numerosi produttori con i quali ho avuto modo di scambiare qualche parola e  che si sono detti molto soddisfatti dei contatti avuti e del clima generale. Grande fermento insomma e un’atmosfera molto serena che potremmo definire della “vera ripartenza” dopo il lungo periodo di difficoltà che ci siamo lasciati alle spalle.

La soddisfazione dei produttori conferma anche la scelta vincente di dirottare il grande pubblico verso le manifestazioni fuori Fiera: Vinitaly and The City ha registrato oltre 45000 degustazioni con un aumento del 50% rispetto alla scorsa edizione e il programma era ricchissimo di eventi.

Vinitaly ha dunque confermato una giusta formula, con la giornata della domenica più aperta ai winelovers e i  due giorni seguenti riservati  esclusivamente agli operatori accreditati, il che fa pensare che ormai la quarta giornata sia superflua.

Scelta vincente anche  il maggiore risalto dato ad aree tematiche come Vinitaly Bio, International Wine Hall,  Vinitaly Tasting,  Vinitaly Mixology, Micro Mega Wines.

Le ultime due hanno attratto particolarmente la mia attenzione.

L’area dedicata alla Mixology ha riscosso un grande successo, con una serie di Masterclass ben organizzate e un Cocktail Bar con all’opera giovani bartender e proposte innovative. La sezione MicroMega Wines, ottimamente coordinata da Ian d’Agata, ha delineato un panorama interessante e particolare, composto da piccole aziende della Penisola con una produzione di grande qualità.

C’è grande dibattito sulle fiere internazionali del vino  che si susseguono a stretto giro, a Dusseldorf, Verona e nella nuova allocazione di Parigi.  E ci si chiede se abbiano (ancora) senso tre fiere nello stretto periodo di tempo a ridosso di aprile. mese dopo il quale è difficile fare contratti. Non ho nessuna risposta pronta a questo proposito. Quello che posso dire è che mi pare sia avvenuto un salto di qualità per quanto riguarda Vinitaly: pubblico più mirato e competente, offerta di eventi, degustazioni e incontri istituzionali ricca e ben organizzata.

Last but not least: ammirare quest’anno il Bacco di Caravaggio e il Bacco giovanetto di Guido Reni provenienti dalla Galleria degli Uffizi, è stata una gran cosa.

Prossimo appuntamento dal 14 al 17 aprile 2024.